Trattamenti viso: trattare il viso in generale è quanto di più difficile si possa riscontrare nel corso del lavoro di un chirurgo plastico o medico estetico. Affermo ciò senza ombra di dubbi, e vorrei tentare di chiarire e dimostrare quanto affermo. Mi rendo conto che va contro la tendenza in voga; pensate a cosa si dice quando si praticano trattamenti sul viso, banalizzando e usando termini svilenti e riduttivi: “le punturine”.
Chiariamo subito che esistono interventi chirurgici complessi e di difficile esecuzione, tuttavia quando dopo un lungo training ed esercizio avremo imparato a farlo, a quel punto ogni intervento seguirà le medesime regole e gli stessi passaggi. La possibilità delle variabili è così contenuta in numero e in differenze che possiamo affermare che sarà applicato sempre lo stesso procedimento.
Ora veniamo al viso e immaginiamo di trattare una gran parte del viso stesso. Affermiamo intanto che ogni viso è diverso dall’altro, inoltre il viso della stessa persona è differente nelle differenti decadi della vita, volendo precisare che un conto è se la stessa persona si presenta in studio a quarantacinque anni o quando ne ha sessanta di anni. Pensiamo anche a tutte le differenze in termini di spessore cutaneo, presenza o meno di un ipoderma, anelasticità dei tessuti, turgore muscolare più o meno presente. Inoltre consideriamo la conformazione del viso, tipo longilineo, ovaloide, squadrato, tondeggiante. A tutto ciò bisogna aggiungere la presenza delle rughe e le loro caratteristiche, i solchi con la loro conformazione, l’assenza dei volumi, la carenza di convessità, la ptosi dei tessuti e della cute più nello specifico, oltre al grado di retrazione del tessuto osseo. A tutto ciò va aggiunto lo studio delle proporzioni tra i vari distretti del viso, le cosiddette sezioni auree e/o in generale le distanze occorrenti tra i vari distretti del viso affinché esso si presenti aggraziato e più attraente. Continuando dobbiamo fare cenno anche alla forgia dei singoli tratti del viso, quali la forma della fronte, del naso, delle labbra, del mento, delle guance, ecc…
Ora capite bene quante variabili ci sono. Ho consultato un matematico e gli ho commissionato di calcolarmi quante possibilità di combinazioni diverse esistono. Con una semplice formula matematica, dopo avermi chiesto di elencargli i differenti tipi di variabili possibili, ha tirato fuori un numero spaventoso, 16.777.000 possibilità. Se però a tutte queste possibilità ci aggiungiamo i differenti volumi che vorremmo ottenere nei differenti punti del viso le possibilità, mi riferisce il matematico, tendono verso l’infinito.
Allora capite bene che i fatti sono molto più complicati di come vengono rappresentati.
Ma io credo che vengono chiamate punturine in generale perché si ignora il loro enorme potenziale.
Comunque alla luce di quanto ho messo in evidenza si comprende bene l’enorme difficoltà a cui è chiamato il medico nel trattare un viso al fine di renderlo più fresco, certamente più giovanile, più proporzionato, più aggraziato, più attraente. Pertanto il chirurgo plastico o medico estetico non solo dovrà essere bravo, ma per affrontare tutte quelle differenti variabili, è richiesto che nel bravo medico ci sia un altrettanto bravo artista, sì proprio un artista dentro al medico che sarà l’autore dell’ottimo risultato che ci si propone di ottenere.
Insomma, per sfoggiare un invidiabile risultato occorre certamente il migliore dei chirurghi plastici o medico estetico, ma occorre altresì che in quel medico alberghi un vero artista.