L’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto sulla quotidiana vita delle persone non esprime ancora a sufficienza ciò che avverrà dal punto di vista economico e lavorativo, non solo nei singoli Paesi oggi maggiormente colpiti, ma su scala mondiale. Sono aspetti che pur non noti fino in fondo, esperti di tutto il mondo tracciano un quadro piuttosto preoccupante. E al momento i tanti Paesi dell’Africa non sono stati ancora colpiti, così come altre aree del globo non adeguatamente attrezzate per fronteggiare una pandemia come questa che stiamo vivendo. Insomma, pur volendo vedere il quadro che si prospetta con un occhio più ottimistico possibile, sarà la realtà a sbatterci l’evidenza nell’altro occhio.
Ora è vero che varie ipotesi sono state vagliate, non sempre attentamente, vedi le inversioni addirittura ad U fatte da qualche Governo. Si è molto tentennati, dando l’impressione di non avere la situazione sotto controllo, oltre ad aver dato informazioni eccessivamente numerose e non sempre organiche tra di loro e chiare.
Ma mi verrebbe da suggerire una misura per fronteggiare da un punto di vista sanitario il diffondersi del Covid-19 che è stata ignorata o perlomeno mai considerata.
Iniziamo con l’affermare che la sacralità della vita è indiscussa. Tracciamo allora questa ipotesi completamente ignorata. Prendiamo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nonché quelli cinesi (oggi i più completi), un dato emerge chiaro, che la stragrande maggioranza delle persone morte per il Covid-19 sono anziani e persone con una o più morbosità. Pertanto, alla luce di questi dati, tutti coloro che superano i settant’anni e persone a rischio, devono essere obbligatoriamente isolati, in quanto rischiano seriamente la vita se contagiati. Tale isolamento potrà avvenire nella propria abitazione o eventualmente in strutture appositamente organizzate.
Divieto di spostarsi dalla propria regione (o macro aree) di residenza o domicilio. Tutte le attività produttive, commerciali e dei servizi regolarmente aperte ed attive. Scuole e università continuano regolarmente la propria attività didattica. Tutto si svolge e continua a svolgersi regolarmente.
Consigliare a tutti il rispetto quanto più possibile delle distanze tra le persone come anche l’adottare misure igieniche appropriate con relativi dispositivi.
Effettuare tamponi (test anti Covid-19) su larga scala, regionale o macro aree ancora più grandi, a tutti i cittadini non in isolamento e ripeterli più volte alla settimana a tutti. Coloro che dovessero risultare positivi, saranno costretti all’isolamento nella propria casa o in strutture debitamente organizzate. Le persone risultate negative riprenderebbero regolarmente la loro vita. In questo modo si lascerebbe circolare il virus nella popolazione che meglio sopporterebbe il contagio, causando un numero contenuto di ricoveri e in special modo in terapia intensiva e, nel volgere di un tempo non brevissimo, ma neanche lunghissimo di anni, si arriverebbe alla immunità di gregge. In altre parole significa che quando una parte, in questo caso circa il 60% della popolazione ha avuto contatti con il virus, si è automaticamente creata una barriera difensiva nei confronti dello stesso. A questo punto quel 60% di persone che hanno sviluppato una difesa contro il Covid-19 saranno d’aiuto anche per coloro che non hanno contratto il virus. Ecco spiegato perché si chiama immunità di gregge.
In questo modo l’impatto economico, se tutti i Paesi adottassero lo stesso criterio, sarebbe pressoché minimo, ove addirittura nullo in molti settori.
I morti sarebbero in numero decisamente inferiore rispetto a ciò che si registra oggi e oltretutto le strutture ospedaliere non sarebbero sottoposte allo stress del picco con punta acuminata, in quanto i ricoveri sarebbero spalmati in un arco di tempo più ampio e meglio distribuiti.
In tal modo viene salvaguardata la vita in quanto il numero di decessi sarebbe certamente inferiore rispetto al numero a cui stiamo assistendo. Inoltre in uno scenario di crisi economica dove il Pil potrebbe scendere addirittura a meno 10%, le morti provocate da un’economia così contratta, a quanto potrebbero arrivare?
La osservazione che potremmo porci è quanto ci costerebbe tutto ciò. Allora premesso che in Italia le analisi del tampone sono a carico del sistema nazionale, il costo sarà pari a zero per il cittadino. In ogni caso il costo del materiale per eseguire il tampone è pari a 1 € circa. Ci sarà sicuramente un aumentato lavoro da parte dei centri di laboratorio, ma si potrebbe incrementare il personale tra l’altro non necessariamente iper specializzato. Per quanto riguarda l’esecuzione dei tamponi, con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i medici specializzandi, reclutare i medici in pensione, il numero dei sanitari sarebbe adeguatamente alto tale da fronteggiare la situazione emergenziale. Eventualmente, ma credo non necessario, tutti gli studenti del sesto anno di medicina.
A suffragare quanto affermato sopra, riporto i dati de Il sole 24 ore, pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità.
Diversamente il vero “Covid-19” affiorirà quando i Sanitari avranno decretato la sconfitta del microrganismo.