Rimozione nei con il laser Torino: l’arrivo del laser in estetica risale ormai ad oltre venticinque anni. Affermare che in tanti anni questo prezioso strumento sia rimasto uguale a quello degli albori, non gli renderebbe onore.
Esso ha subito una serie di trasformazioni ed aggiornamenti tali che l’hanno portato ad essere lo strumento sofisticato e preciso che conosciamo ed utilizziamo oggi. Il L.A.S.E.R., acronimo che sta per light amplification by stimolated emission of radiation, nasce negli Stati Uniti agli inizi degli anni Settanta. Solo successivamente entrerà e con un uso limitato nell’ambito medico. Dai primi anni Novanta s’intuisce che esso potrebbe risultare un valido strumento per le più disparate branche della medicina.
E fu così che la ricerca e il forte interesse ne accrebbero l’utilizzo. Per quanto riguarda la rimozione dei nei con il laser, adottiamo un tipo di apparecchiatura indirizzato alla sfera estetica. Precisando che il tipo di fluenza della luce non è mai aggressiva e non sprofonda mai nei piani oltre l’ipoderma superficiale. Ciò per garantire risultati estetici di grande soddisfazione.
Inoltre la modulazione del fascio di luce in ragione del tipo di neo da trattare o in considerazione dei differenti tipi di pelle riscontrabili, permette di avere ciò che più si avvicina all’ideale strumento in estetica. Naturalmente il laser è uno strumento ed è sempre la mano del medico che lo guida e ne imposta i parametri. Avere un ottimo laser è come avere una bella Ferrari, poi necessita guidarla per sfruttarne le prestazioni, altrimenti è come viaggiare su una utilitaria. Il parallelo potrebbe sembrare eccessivo ma assicuro che è calzante.
Rimozione dei nei con il laser torino: Come funziona
Una volta accertato con la videodermatoscopia che il neo da trattare non presenta alterazioni tali da propendere per una rimozione chirurgica, il laser è lo strumento più indicato per la rimozione dei nei. Sul viso direi che è l’unico da consigliare per evitare il rischio di vistose cicatrici. Perché a differenza di tutte le altre tecniche, tipo crioterapia, diatermocoagulazione, curettage, ecc., il laser determina un fototermolisi di superficie che in mani esperte non lascia segni degni di nota. Le altre tecniche, anche in mani esperte, sono di difficile gestione, per esempio quando si
spruzza l’azoto liquido nella tecnica crioterapica, nessuno, ma proprio nessuno riesce a pilotare con precisione millimetrica il flusso di gas sul neo, né a stabilire la giusta quantità e profondità d’azione. Dopo il trattamento con il laser, solitamente senza anestesia iniettiva ma solo con una pomata anestetizzante, il nostro neo apparirà scolorito e più piccolo. Si applicherà una pomata per tre o quattro giorni successivi, lasciandolo scoperto ed evitando di bagnarlo. Mediamente ed in base alla grandezza del neo dopo tre settimane la crosticina che si è formata si stacca, lasciando una pelle leggermente arrossata che migliorerà nel corso dei giorni e settimane successive.
Un controllo è sempre d’obbligo farlo dopo circa cinque settimane dalla rimozione del neo con il laser. Ciò per consentire di controllare che tutta la massa del neo sia stata rimossa, in caso contrario si procede al trattamento di quella restante particina. Consiglio in ogni caso vivamente di eseguire la videodermatoscopia con epiluminescenza prima di trattare qualsiasi neo sul viso ma anche sul corpo, in quanto garanzia ulteriore di una valutazione che va oltre l’osservazione con il nostro occhio.