Palpebra cadente Torino: molteplici possono essere le soluzioni per la palpebra cadente, ma per trovare quella più adatta a te, prendi un appuntamento telefonando allo studio medico del dottor Luigi Cursio di Torino.
La palpebra cadente può essere corretta in diversi modi. L’approccio più tradizionale prevede la rimozione del lembo cutaneo ptosico, cioè in eccesso, attraverso un atto chirurgico. La rimozione del lembo del foglietto esterno viene preventivamente studiata e disegnata. Successivamente verrà rimossa la parte cutanea ritenuta in eccesso, al fine di ripristinare la necessaria superficie cutanea occorrente. Il minuscolo esito cicatriziale che ne conseguirà cadrà esattamente nella piega, in modo che ad occhio aperto non sarà possibile vederla. Oggigiorno è possibile eseguire questi interventi anche con l’ausilio del laser, permettendo tempi di recupero molto più celeri. Oppure, nei casi in cui la palpebra cadente non risulti grave, può essere consigliato un approccio meno chirurgico con la cosiddetta sublimazione. Quest’ultima consente, senza incidere la pelle, di ridurre la superficie cutanea e conseguentemente ridurre la palpebra cadente. Solitamente due/quattro sedute, distanziate da un mese, possono dare un soddisfacente risultato. Nei casi in cui oltre alla palpebra cadente c’è anche l’arcata sopraccigliare cadente, l’approccio dovrebbe essere volto a migliorare, spostando verso l’alto l’arcata sopraccigliare, tutto il distretto dell’occhio (palpebra e sopracciglia). Le sopracciglia possono essere trattate da un punto di vista chirurgico, con la rimozione di un lembo cutaneo immediatamente sul margine superiore dell’attaccatura dei peli sopraccigliari; ma anche un trattamento medico nei casi meno gravi può essere di grande aiuto. Quest’ultimo consiste nell’impiantare con un ago cannula sull’arcata sopraccigliare nella zona sopraperiostea l’acido ialuronico di ultima generazione, quale per esempio Voluma della Juvederm che ha un tempo di permanenza intorno a 24 mesi. Pertanto la palpebra cadente, ma più in generale il distretto dell’occhio che comprende anche l’arcata sopraccigliare, può essere affrontata dal punto di vista medico nei casi in cui la gravità sia più contenuta, altrimenti l’intervento chirurgico risulta la soluzione prevalente. Sono in ogni modo interventi dalla natura molto soft in anestesia locale e con un recupero veloce.