L’acido ialuronico è un glicosamminoglicano, che è costituito da una lunga catena di acido glucuronico e di N-acetilglucosammina legati tra di loro in maniera alternata.
Si trova principalmente nella pelle e nel liquido sinoviale, conferendo elasticità alla prima e lubrifica il secondo. Queste catene hanno la capacità di organizzarsi in strutture più complesse, costituendo un vero e proprio reticolo che è l’impalcatura del tessuto più periferico del nostro corpo: la pelle.
Conferisce la caratteristica elasticità e man mano che s’invecchia l’acido ialuronico tende a ridursi, determinando ciò la comparsa delle rughe, delle pieghe e della lassità in generale del tessuto dermo-epidermico. Il processo di riduzione di sintesi dell’acido ialuronico incomincia a dare i suoi effetti sin dai 25 anni di età, quando iniziano ad affiorare i primi cedimenti cutanei.
Il primo acido ialuronico per uso estetico apparso sul mercato mondiale è datato 1996. Per la verità furono due diversi processi produttivi ad aver portato alla sintesi di acido ialuronico per l’uso estetico nell’uomo; uno estratto dalla cresta del gallo e l’altro sintetizzato da una linea cellulare controllata. Oggi il processo di sintesi è ancora per così dire più sicuro, ma lo era anche in passato, essendo prodotto direttamente da batteri. Naturalmente questo acido ialuronico grezzo verrà lavorato, in base alle caratteristiche che si vuole fargli assumere, per ottenere i vari tipi differenti di prodotti tanto richiesti dal mercato. Ricordiamo solo a titolo di precisazione che gli studi sul cross-linkaggio sono partiti sin dagli anni Ottanta, studi che hanno permesso di legare le singole unità di acido ialuronico che hanno portato alle complesse molecole che noi oggi utilizziamo. Per intenderci, l’acido ialuronico che noi troviamo nei sieri, nelle creme e nei vari preparati della cosmesi, è costituito da molecole singole, non strutturate, non dobbiamo immaginare anche lontanamente che possano espletare gli effetti che si possono ottenere con i filler a base di acido ialuronico.
La struttura dell’acido ialuronico che si potrà ottenere e presenti sul mercato è tanto variegata da offrire una vastissima quantità di prodotti, poiché le variabili sono veramente tante. Iniziamo con la concentrazione dell’acido ialuronico, che è una variabile che determina una notevole differenza di caratteristiche fisiche e chimiche. Ma ciò che determina il maggior numero di differenze è la diversa caratteristica con la quale vengono legate le singole molecole, potendo in teoria raggiungere numeri impressionantemente alti. E sì, perché in base a come vengono legate in una conformazione spaziale, si otterranno prodotti differenti. Aggiungiamo anche che i grossi gruppi industriali, in virtù della loro ricerca continua, hanno ulteriori loro segreti sconosciuti alla concorrenza.
In sostanza, quali sono le variabili di cui godono i differenti tipi di acido ialuronico?
Partiamo dal concetto di reologia, la branca della fisica che si occupa dello studio della deformazione dei materiali in generale. Significa che disponiamo di prodotti di differente grado di deformazione, cioè di durezza variabile. Ciò ci permette di utilizzare il nostro acido ialuronico nei diversi punti del viso in base alle caratteristiche che presentano, per esempio diverso sarà l’acido ialuronico utilizzato per la palpebra inferiore rispetto a quello utilizzato per il mento.
A questo concetto vanno aggiunte altre variabili, quali per esempio la visco-elasticità. Elementi questi ultimi che conferiscono all’acido ialuronico caratteristiche fisiche e chimiche tali che in mani esperte e in professionisti altamente preparati, possono fare la differenza tra un soddisfacente risultato e uno deludente. Dovremmo anche accennare a quelle altre caratteristiche che influenzano lo spessore, la fluidità, la gommosità, ecc., principi che sono espressi dal G prime, dal G secondus, dal Tan delta, dalla coesività e dallo swelling factor.
A questo punto potete immaginare quale complessità di ragionamenti deve mettere in atto il medico prima di scegliere il prodotto giusto per quella determinata zona del viso. Anche se prima di fare ciò deve scegliere tutta la innumerevole quantità di offerta di acido ialuronico esistente sul mercato. Deve innanzitutto selezionare il prodotto migliore presente, e solo un grande studio e lettura di documenti, oltre ad una vasta esperienza di utilizzatore, permetterà di poter discernere tra le tante soluzioni possibili.
Come potete notare, bisogna sfatare la leggenda metropolitana che vuole riduttivamente chiamare le iniezioni “punturine”. Le punturine sembrano più una beffa, un atto di ridotte dimensioni e qualità, che mal si addice ad un impianto praticato proprio sul viso, dove si vuole e si deve pretendere sicurezza e risultato. Altrettanto certezza deve esserci nella ricerca scrupolosa da parte delle pazienti del professionista, che deve avere oltre la necessaria preparazione ed esperienza anche un elevato senso dell’estetica. Inoltre un bravo e scrupoloso medico avrà un elevato numero di “casi” già trattati di con foto che mostrano il prima e il dopo trattamento, in questo modo sarà più facile orientarsi e scelta che ne deriverà sarà più incline a raggiungere il risultato desiderato.