Ho deciso di occuparmi del volto, considerato che è la parte che più attira la nostra attenzione. Mi sono chiesto, nel corso dei tanti anni di lavoro, cosa distingue un viso femminile da un viso maschile, cosa rende un viso più bello di un altro, quali sono le caratteristiche che ci permettono di affermare che un volto è più attraente di un altro. Ciò per dare risposte a domande semplici quanto comuni che nel corso degli anni, per ciò che ha riguardato e riguarda il mio lavoro, non sono cambiate. Cosa si può fare per avere un volto più fresco, meno stanco, più giovane, più attraente. Gli anni passano, ma le domande che mi pervengono sono fuori dal tempo, esse sono sempre le stesse. Per cercare di dare delle risposte sono partito dal neonato, o meglio sin dal concepimento.
Tutti i volti vengono concepiti al femminile. Un neonato di sesso maschile alla sua nascita è in genere più femminile che maschile. Quante volte si sbaglia, si confonde il sesso del neonato! Non c’è una netta impronta che ci trasmette mascolinità anche in chi è fenotipicamente maschio.
In effetti è il testosterone che darà una svolta marcata trasformando il volto così come i caratteri sessuali secondari, la voce, le ossa, ecc., in maschile. Il processo di trasformazione inizia alla nascita e subisce una repentina accelerazione durante la pubertà. Il volto maschile parte da un’impronta e con caratteristiche prettamente femminili, e solo nella pubertà raggiunge il suo culmine assumendo i tratti che noi definiamo maschili. Quindi possiamo affermare che il volto maschile nasce femminile e solo in seguito “matura” verso la mascolinità.
Dott. Luigi Cursio