I fili di sospensione riassorbibili sono fili che vengono introdotti sottocute in anestesia locale e senza lasciare alcun esito cicatriziale.
È una pratica eseguita in ambulatorio. In verità l’anestesia locale viene praticata con una piccola iniezione nel punto di ingresso e di uscita dell’ago.
I fili di sospensione oggi più usati sono costituiti in PDO (polidiossanone) e sono riassorbibili. Ne esistono di diversa tipologia, lisci, barbati, con conetti e con coni veri e propri. In base alle necessità e alla sede di impianto viene usato un tipo o un altro. Naturalmente quelli più prestazionali e con un risultato migliore sono i fili con conetti o coni.
L’ago è di lunghezza tale che abbraccia tutto il tratto di cute che si desidera sollevare o/e stirare. La zona più interessata da tale trattamento è senza alcun dubbio il viso, ma non sono escluse zone quali il collo o l’interno delle braccia. Il filo è arricchito dalla presenza delle piccole lamelle che simulano la costituzione a spina di pesce, consentendo agevolmente l’introduzione del filo stesso. Una volta posizionato e liberato dall’ago, resta stabilmente ancorato ai tessuti sottocutanei. A seguire l’edema è di modesta entità e nel volgere di pochi giorni tutto torna nella normalità. Il consiglio nei due/tre giorni successivi l’introduzione dei fili di sospensione è quello di evitare di muovere molto la mimica del viso, per consentire un ottimo ancoraggio dei fili. Solitamente si introducono per parte dai due ai quattro fili. La scelta del tipo di filo è legata alla gravità e alle condizioni cutanee della persona interessata.