Curare gli inestetismi della pelle con il laser: il Laser, acronimo di light amplification by stimolated emission of radiation, è uno strumento nato cinquant’anni fa negli USA. Di uso corrente è entrato in medicina una trentina di anni addietro, ed è diventata una pratica di utilizzo quotidiano. Si tratta di un apparecchio piuttosto sofisticato che emette un fascio di luce monocromatico, il quale viene convogliato verso il tessuto che a noi interessa trattare.
E’ la lunghezza d’onda del fascio di luce che decreta quale sarà il tipo di cellula o più precisamente molecola che verrà colpito dalla luce stessa. In pratica in ragione del tessuto e quindi dell’inestetismo da trattare si utilizzerà una determinata lunghezza d’onda, la quale emetterà un ben preciso fascio di luce che andrà a colpire la zona a noi interessata. Qui nasce il concetto di cromoforo, vuol dire che il fascio di luce e l’inestetismo da trattare hanno lo stesso colore, o meglio il suo elemento principale. Ed essendo uguale anche la lunghezza d’onda del fascio di luce, quest’ultima incontra l’inestetismo e lo cattura, liberando l’energia convogliata con la luce stessa. Questo incontro determina una fototermolisi a carico del nostro inestetismo, che potrà essere un neo, un capillare, una verruca, ecc..
E’ uno strumento del quale uno studio medico moderno non può farne a meno.
Curare gli inestetismi della pelle con il laser: dove si applica
Ogni laser ha solo una lunghezza d’onda, pertanto si applica ad un determinato tipo di inestetismo. E’ possibile disporre di più laser per trattare differenti inestetismi. Indifferentemente si possono trattare sia le mucose che la cute. Le più comuni richieste riguardano: nei, angiomi, capillari, verruche, rosacea, macchie, peduncoli, follicolite. In pratica ogni differente tipo di inestetismo che affiora sulla cute e mucosa potrebbe essere trattato con un laser.
Post trattamento ed effetti secondari
Solitamente viene applicata una pomata anestetizzante sulla zona da trattare, dieci minuti prima di eseguire il trattamento. Il laser è di per sé poco doloroso, solo raramente viene praticata un’anestesia iniettiva. In ogni caso è molto agevole e dopo il trattamento residua un’area più scolorita rispetto a quella originale sulla quale verrà applicata una pomata medicata.
Quest’area virerà il colore nelle successive 48/72 ore, divenendo più scura e si determinerà una crosta vera e propria. Essa maturerà e nel volgere di un tempo variabile tra una e tre settimane si staccherà. Subito dopo il trattamento le aree delicate come per esempio le palpebre tendono a gonfiare un po’ e dopo due o tre giorni si ripristina tutto. Il consiglio stringente è quello di evitare di bagnare l’area trattata fino a quando si staccherà la crosticina. Solitamente dopo quattro/sei settimane dall’ultimo trattamento viene fatta una visita di controllo.