Blefaroplastica non chirurgica

blefaroplastica non chirurgica

Blefaroplastica non chirurgica: spesso mi viene chiesto come si possono affinare o semplicemente migliorare le palpebre inferiori da un punto di vista solamente medico: tecnica che possiamo chiamare blefaroplastica inferiore non chirurgica.

Precisiamo che il prodotto più pertinente per efficacia, per sicurezza, per naturalezza dei risultati, per durata e per performance, è sicuramente l’acido ialuronico.
E’ un trattamento, la blefaroplastica non chirurgica, in costante aumento, grazie, seppur a pochissime aziende, alla produzione di un acido ialuronico di altissima qualità e dal G prime idoneo. Il G prime è fondamentalmente una delle caratteristiche che contraddistinguono i vari tipi di acidi ialuronici esistenti, donando loro caratteristiche fisiche e chimiche che li differenziano gli uni dagli altri, come ad esempio la viscosità più o meno marcata.

Blefaroplastica non chirurgica: tecnica da utilizzare

La tecnica da utilizzare per l’impianto di acido ialuronico sull’area delle palpebre inferiore è certamente, e vorrei sottolineare unicamente quella con l’ago-cannula. La ragione è brevemente spiegata: essendo la pelle particolarmente sottile e con vasi fragili, se si tentasse di iniettare direttamente con l’ago, si rischierebbero lividi immediati con l’impossibilità di portare a termine quanto stabilito in quella determinata seduta. Inoltre potrebbe diventare un enorme problema per la paziente, non potendolo nascondere, anche in tempi come questi in cui indossiamo la mascherina a causa del Covid-19 o pandemia che dir si voglia. Invece con l’ago-cannula si può agire in tutta sicurezza in quanto la sua punta è priva del caratteristico taglio ad ogiva dell’ago.

Naturalmente prima di introdurre l’ago-cannula, va praticato un piccolissimo foro con altro ago sulla zona sottostante, in corrispondenza della guancia, e immediatamente dopo si accede con l’ago-cannula. So che è difficile da credere, ma il tutto senza anestesia e senza percezione del dolore. Inoltre con l’ago-cannula è anche facile per una mano esperta rilasciare l’acido ialuronico nelle opportune sedi in corrispondenza della parte inferiore del margine della fossa orbitaria. Non con altrettanta precisione è possibile farlo con la siringa, ecco perché l’ago-cannula è da preferirsi.

A seconda della gravità, consiglio due o tre sedute distanziate almeno due settimane, anche al fine di avere una progressiva gradualità di miglioramento. In casi non particolarmente gravi e ove ci fosse la manifestazione di un interesse nel conseguire il risultato immediato, è possibile programmarlo anche in una singola seduta.
Il segreto per un ottimo risultato è legato sia al medico che al prodotto usato, volendo sottolineare che sia l’uno che l’altro devono essere di grande qualità.

Blefaroplastica non chirurgica
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